MAGGIO 2014

di Max Stefani ( max@outsiderock.com )

“Il tempo è un grande autore. Trova sempre il finale giusto” (Charlie Chaplin)

L’autorizzazione concessa per il 22 giugno al concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo dal direttore generale ai Beni Culturali del Lazio, Federica Galloni, in contrasto col “No” espresso dalla Soprintendente ai Beni archeologici Maria Rosaria Barbera, è particolarmente grave. Come scrive Vittorio Emiliani, il Circo Massimo è oggetto da tempo di scavi archeologici importanti. La zona è ormai centrale nella geografia della città. I Rolling Stones richiameranno una folla enorme ben difficilmente controllabile in quello spazio, coi danni che si possono facilmente immaginare. Il Circo Massimo verrà di fatto “occupato” per giorni e giorni dai lavori di installazione del palco, delle torri, ecc. Una location periferica darebbe anche al pubblico degli appassionati la possibilità di essere presente in maggior numero. Purtroppo non è la prima volta che il Direttore Generale del Lazio Galloni, si dimostra debole nella tutela, non intervenendo o concedendo. La Soprintendente Maria Rosaria Barbera ha da noi pieno appoggio, plauso e solidarietà. La città antica va rispettata e non banalmente consumata per ragioni commerciali. Anche se per molti le ‘rovine’ sono solo quattro mattoni da buttare giù prima possibile.
Poi si dovrebbe dire qualcosa sui concerti in arrivo… Solo a Roma… Metallica, Robert Plant, Hancock/Shorter, Jeff Beck, Rolling Stones, Kraftwerk, Keith Jarrett, Massive Attack, Editors etc. Benissimo ma, visti i prezzi, siamo sicuri che in questo momento di crisi ci sia questa disponibilità di portafogli?

Veniamo a “Outsider”. Proseguiamo nell’ampliare la distribuzione in edicola. Il giornale sta andando bene e la cosa ci riempie di soddisfazione. Dopo un anno di vita, possiamo affermare che abbiamo avuto una buona idea e che la qualità alla fine premia. Alla faccia di chi ci vuole male.
Il giornale ha un costo, ma è giustificato per la qualità (carta, stampa, foto etc) però molti si dolgono del fatto di non poterlo comprare.
Anche io a volte di fronte al costo esagerato di certi giornali inglesi rinuncio. I 7 euro sono stati una nostra scelta. Abbiamo scelto di favorire la qualità (carta, stampa, foto) anche a fronte di un prezzo elevato, perchè pensiamo che coloro che acquistano ancora un giornale lo ritengano necessario. Lo scorso mese abbiamo alzato di molto la tiratura, ma nello stesso tempo non abbiano voluto abbandonare la stampa in offset per passare alla roto, molto più economica ma dove si perde molta qualità. Insomma, per dirla franca: “Outsider” costa 2/3 di più dei nostri concorrenti. Il prezzo giusto dovrebbe essere almeno 12 euro tenendo anche conto che non abbiamo pubblicità. Tuttavia crediamo nel progetto a lungo termine e si può sempre acquistare la copia in PDF a 3 euro. Non si avrà la soddisfazione di tenerlo in mano, ma almeno la si può leggere.
Ciò non toglie che non si può dimenticare lo stato di crisi in cui tutti viviamo da qualche anno.
Cito due commenti dal mio facebook.

“Mi trovo in un discount; i supermercati di marchio costano troppo. Davanti a uno scaffale c'è una anziana con un carrello contenente tre cose. È ferma davanti allo scaffale e guarda, riflette, spera, resta indecisa. La ritrovo nello stesso punto dopo qualche minuto. Con un oggetto in mano, anzi due. Poi uno lo ripone. L’incontro di nuovo alla cassa, con quattro cose che galleggiano nel carrello, deserto. Mi viene un groppo alla gola”.

“Mi sono trovata in fila per entrare al circo. Davanti a me un papà con un bimbo… chiede il prezzo e poi dice... - È troppo non possiamo -. Vedere quel padre a testa bassa che non aveva il coraggio di guardare gli occhi delusi del figlio mi ha fatto una tristezza infinita”.

Ho appena letto che il numero dei senza lavoro aumenterà in Italia sia nel 2014 che nel 2015.
Che dire?
Speriamo bene.

Johnny Winter, Deep Purple, T-Bone Burnett, Tom Dowd, Elton John, Jonathan Wilson e poi Pontiak, The War on Drugs, Pogues, Roger Chapman, Soundgarden, Zachary Richard, Lou Adler, Bob Mould, Ronnie Lane, Pontiak, Gary Clark Jr, John Gorka, Elbow… mi pare che anche questo numero sia formidabile.

Attenti agli arretrati, perché stanno finendo quasi tutti.

Questo numero è dedicato a Enrico Fontanelli degli Offlaga Disco Pax. Ci ha lasciato il 6 aprile a causa di un micidiale sarcoma che se lo è portato via in meno di 4 mesi, nel completo silenzio. Anche in quest’ultimo, doloroso atto della sua vita, ha voluto essere in disparte per non dare fastidio o dolore a nessuno. Lascia una moglie e una bambina (Leila, in onore della serie “Guerre Stellari” di cui era un fervente fan, come del resto anche del subbuteo) di sette mesi. Al suo funerale Deborah Walker al violoncello e Daniele Carretti alla tastiera Casio hanno suonato (come volontà di Enrico) Atmosphere dei Joy Division. Alcuni miei colleghi non hanno perso l’occasione per dileggiare ulteriormente la mia professione. Sul sito di “Rolling Stone” Enrico è diventato “Fabrizio” e sul “Corriere della Sera” hanno pubblicato a commento la foto di Daniele Carretti (?!?). La professionalità è merce sempre più rara.

Vorrei dire che era un amico (ma ci vedevamo troppo poco per poterlo affermare: c’erano però rispetto e stima reciproca), un collaboratore (il suo ultimo intervento nel n. 5, a proposito dei Boards of Canada), una persona per bene, un bravo musicista. E sapete che dico la verità. Conosco almeno una trentina di soggetti che se morissero non avrei esitazioni a commentare come “teste di cazzo”. La sua morte a 37 anni ci ricorda della caducità della nostra esistenza, di come sarebbe opportuno scannarci di meno in questa nostra vita e che dovremmo considerare, come diceva Voltaire, che “la più coraggiosa decisione da prendere ogni giorno è di essere di buon umore”. “Carpe diem”.

A Daniele e Max auguro di trovare la forza di andare avanti. Resistere, resistere, resistere. Sono stati 10 anni bellissimi.
Vorrei citare anche Jacques Le Goff (1-1-1924/1-4-2014 - C’entra poco con il rock ma tutto quello che so del medioevo lo devo a lui e ai suoi libri. Li divoravo.), Jesse Winchester (17-51944 – 11-4-2014 - Su di lui il mio primo articolo sul n. 1 del Mucchio, Ottobre 1977), George Shuffler, storico componente della band degli Stanley Brothers, Arthur 'Guitar' Smith, l'autore di Feudin' Banjos (trasformato poi in Dueling Banjos) e Guitar Boogie e Duffy Power (9 settembre 1941 – 19 febbraio 2014).
R.I.P.

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