di Max Stefani ( max@outsiderock.com )
Attento mentre parli. Con le tue parole tu crei un mondo intorno a te. (Navajo)
Mi viene da pensare che un tempo, quando usciva un album, era un evento meraviglioso.… Oggi è ancora così? E se sì, forse ci illudiamo?
È un dato di fatto che con Outsider si cerchi di scandagliare il passato, di riportare alla luce grandi dischi accompagnandoli con approfondimenti un tempo impensabili, andando alla ricerca di foto belle e possibilmente mai viste.
Lo scorso mese con gli Allman Brothers ci siamo divertiti. Prima noi a farlo e poi voi a leggerlo. Una goduria.
Ci si prova questo mese anche con le ‘jam bands’, partendo dai Grateful Dead, una band sempre abbastanza snobbata in Italia, forse penalizzata dal fatto di non essere mai venuta a suonare dalle nostre parti e troppo ‘americana’ per i media italiani degli anni settanta.
Spesso anche io ricordo molti articoli e recensioni dei “2001” dell’epoca, ma sinceramente leggere le critiche del tempo su i Dead (e sugli Allman - numero precedente) fa capire quanto la critica italiana sia stata sempre lontana galassie da quella americana/europea.
Non a caso la prima copertina dedicata ai Dead è del mio ‘Mucchio’, n. 3, novembre 1977.
Partendo dai Dead siamo arrivati ai Phish e, proseguendo, alla Dave Matthews Band, Widespread Panic, Blues Traveler, Spin Doctors, Govn. Mule, Tedeschi Trucks Band, Allman Brothers ma anche Black Crowes, Quicksilver e band inglesi come Cream, Fleetwood Mac, Taste, lo stesso Jimi Hendrix anche se metà e metà.
Cover dunque a Jerry Garcia. Non sarà molto ‘commerciale’? Chissenefrega.
La ‘wild song’ del mese ci permette di tornare su un altro monumento del rock a stelle e strisce: la Band.
Nome di cui si parla tanto per l’uscita recente delle Basement Tapes Complete The Bootleg Series Vol. 11, delle Midnight Ramble Sessions di Levon Helm etc.
Gli altri due articoli sono su Jim White e Graham Parker.
Il primo è un genio. Insieme a Jeff Tweddy (quanto ho amato Ghost e Sky Blue Sky e quanto è bello il nuovo Sukierae?), il nome più curioso e intrigante uscito sulla scena americana negli ultimi venti anni.
Attraverso gli White Stripes, Raconteurs, Dead Weather, Jack White è un’iniezione di vitalità nel rock di questo decennio e Lazaretto un grande disco rock fatto da un tizio che è davvero la rockstar che mira ad essere.
Un doppio cd antologico ci permette invece di tornare sulla scena del pub-rock inglese di metà anni settanta.
A metà anni settanta la bonaccia del rock stava per subire il violento scrollone del punk e della new-vawe, ma c’erano certi inglesi che continuavano ad amare il soul e il rhythm and blues, alla faccia della moda e dei diktat dell’industria discografica inglese.
Fra i primi e re-inventare questa sorta di miscela tra r&b, ‘Spector sound’ e un certo pop, sono state band come Brinsley Schwarz, Dr. Feelgood, Mikey Jupp, Nick Lowe e Dave Edmunds e appunto Graham Parker il cui primo disco, Howlin’ Wind, con la produzione di Nick Lowe, esce nel 1976.
Molte le uscite discografiche autunnali. Anche troppe. Di alcune parliamo questo numero, di altre, con calma, nei prossimi.
Come ho scritto più volte, non ci frega niente di arrivare per primi a scrivere di un disco. Preferiamo farlo decantare, leggere le cose più interessanti che escono all’estero e poi scegliere la migliore.
Non credo che morirete se parliamo di Joe Bonamassa, TV On The Radio, Jeff Tweddy, Jon Hopkins, Mark Lanegan, Damien Rice, John Mellencamp, Bonnie Billy Prince, Marianne Faithfull, Leonard Cohen e Lucinda Williams nei prossimi mesi.
Non dobbiamo per fortuna anche vendere cd.
Non abbiamo negozi nascosti dietro le spalle.
Oltre tutto questo, tante ristampe (Roy Orbison, Steve Wynn, Melanie, Morrissey, Jethro Tull….) e qualche chicca nella parte finale come interviste, brevi, a Ray Lamontagne, Alice Cooper e Richard Thompson e i soliti commiati su musicisti che ci hanno lasciato. Da Dick Wagner al bassista Glen Cornick.
Ci stanno anche due righe su Robin Williams. Se non altro per il ruolo di dj in ‘Good Morning Vietnam’. E sul Bruce del 1978. E’ stato ristampato per l’ennesima volta il bootleg Piece De Rèsistance.
Penso che anche questa volta il prodotto servito sia di ottima qualità.
Niente discussioni su money e tirature.
Questo è il secondo mese che usciamo in edicola con 20mila copie. Ancora non sappiamo ovviamente quanto ha venduto settembre. Se superiamo le 5000 tutto ok, altrimenti a novembre non troverete ‘Outsider’ in edicola, e se volete continuare a leggerlo dovete abbonarvi (pdf o cartaceo che sia sul sito www.outsiderock.com) o cercarlo nei tre scali di Malpensa, Linate e Fiumicino.
Torniamo al nostro progetto iniziale, che era quello di fare un giornale di qualità solo per abbonamento. La discesa negli inferi delle edicole non era prevista né tantomeno voluta.
Grazie di cuore.
Max Stèfani